Mi piace pensare al mio lavoro come ad un autentico e profondo incontro con l'altro e non semplicemente come applicazione di un 'modello teorico'. Per questo motivo, sento sempre importante dedicare del tempo alla conoscenza della persona che entra nel mio studio, incuriosendomi alla sua storia e cercando di comprendere il più possibile la complessità della sofferenza verbalizzata.
A seguito del primo contatto telefonico in cui il/la paziente, generalmente, espone ciò che l'ha spinto/a a chiedere un supporto psicologico, si fissa il primo colloquio in studio, con l’obiettivo di conoscersi e di accogliere la domanda. È questo il momento in cui si avvia una prima valutazione della situazione attraverso una comprensione della sintomatologia esperita e del significato che il paziente attribuisce alla propria sofferenza. È in questo primo contatto che si cercano di comprendere aspettative e motivazioni del paziente, e si definiscono anche gli aspetti contrattuali del lavoro che si può strutturare insieme.

Primo colloquio
e sedute
Colloqui di consultazione
Dopo il primo colloquio di accoglienza, si avviano tre o quattro colloqui di consultazione, aventi l’obiettivo di approfondire le problematiche verbalizzate e la storia personale del paziente, a partire dalle relazioni primarie.
Nello specifico, viene allargato lo sguardo a tutto ciò che porta di sé il paziente, soffermandosi con cura sulle diverse aree di vita e raccogliendo elementi utili ad una prima ipotesi di funzionamento psicologico della persona.
Al termine di questa prima fase, viene restituito al paziente una sorta di fotografia di quanto emerso e, quando necessario, vengono concordati modalità e tempi dell'intervento psicoterapico più adeguato al bisogno emerso.

"Una storia bellissima può anche essere dolorosa e triste, eppure ciò che la rende bella è la sua diversità rispetto a tutto il resto, la sua stranezza rispetto ai soliti schemi. È come aprire una finestra in un muro."
G.Pellizzari